Per i diritti delle e dei migranti.
La linea di demarcazione fra la barbarie e la civiltà passa dal modo in cui si garantisce il diritto alle migrazioni. Vogliamo una Europa dell’accoglienza, antirazzista e inclusiva. Oggi la UE e i suoi Stati membri, hanno legislazioni fra loro difformi in materia di immigrazione. In comune ci sono il Regolamento Dublino, che limita la circolazione dei richiedenti asilo e che va radicalmente riformato garantendo libertà di movimento alle persone, e le normative riguardanti lo “Spazio Schengen” che limitano comunque tale libertà ai soli cittadini UE.
Occorre garantire e fornire:
- la possibilità di ingresso in Europa per ricerca di occupazione;
- la realizzazione di canali di ingresso certi per richiedenti asilo;
- investimenti per le politiche di inclusione sociale che prevedano la regolarizzazione delle donne e uomini già presenti negli Stati membri, compreso chi è stato costretto a svolgere lavoro irregolare emerso;
- la possibilità di voto amministrativo ed europeo;
- l’armonizzazione estensiva delle norme per l’ottenimento della cittadinanza, garantendo in ogni paese lo ius soli;
- la rottura degli accordi o bilaterali o stipulati in sede UE con i paesi in cui non vengono rispettati i diritti umani e in cui non è garantita agibilità democratica;
- la chiusura delle strutture di detenzione amministrativa;
- l’elaborazione di norme che permettano ai migranti di difendere, ovunque siano, i loro diritti (il diritto dell’ospitalità) e la contemporanea cancellazione di tutte le normative che, come nel caso italiano contrastino tale diritto e il senso di solidarietà e umanità;
- l’invalidazione e il sanzionamento di provvedimenti assunti che impediscano il soccorso in mare o in qualunque luogo e circostanza dei migranti;
- il godimento dei diritti pensionistici, anche nei paesi d’origine, a fronte dei contributi versati.